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Carissimo Giovanni,
Con vaglia in data di oggi ti spedisco 1.500 lire di cui ti pregerei di versare alla Signora Carnevali Fernanda via della Cortina Palestrina (Roma) la somma di lire 660
(seicentosessanta). Importo che io devo per certe cosette che il marito mi portò dall’Italia. Mi scuserai caro Giovanni che ogni tanto ti devo seccare con tutte queste noie che ti procuro, ma
capirai che non avendo nessun altro a chi rivolgermi perciò mi vedo nell’obbligo di seccarti ogni tanto.
Dalla Banca Commerciale Italiana di Roma riceverai l’importo di 12.500 lire che ho rimesso tramite il clearing italo-greco. I tuoi bomboni sono stati accolti con grande gioia da
Emma e veramente ti siamo riconoscenti per il tuo cortese interessamento per noi. La vita qui si trascorre con piena normalità anzi comincia a migliorare, ma la nostalgia della nostra casetta abbandonata non
ci lascia, Dora pensa sovente alle sue belle cosette che ha lasciate, speriamo di ritrovarle. Io sono pieno di lavoro e veramente penso quest’anno prendere una licenza per riposarmi un po’ dopo due
anni di lavoro senza tregua, credi che lo meriti? Come stanno i tuoi cari? Me li saluti tutti da parte nostra. In attesa di leggerti caro Giovanni, Dora e Emma s’uniscono a me per inviarti i
nostri più cari saluti e ringraziamenti dal tuo affettuoso.
Silvio (Zitelli)
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