Andorno Micca, 8-3-1944 Via Levera 1
Carissima Signora,
Sono veramente mortificato di dover forzatamente rispondere con molto ritardo alla sua ultima lettera pervenutami soltanto oggi ! La stessa sorte ha subito una lettera della
Signorina Giuliana cui anche ora mi affretto a rispondere. Leggendo le notizie da lei datemi avrei ragione di rallegrarmi in quanto risulta che, malgrado tutto, le cose sono andate, sino alla data dello scritto,
abbastanza bene. Ma ora che sarà? Dopo la lettura degli ultimi bollettini annuncianti il nuovo accanimento di quei manigoldi su Roma, non sono tranquillo ed, appena potrà, se vorrà rassicurarmi della loro
incolumità mi farà cosa veramente gradita.
Immagino le difficoltà della vita in Roma, e, ricordando le sue virtù di buona massaia da lei descrittemi mi raffiguro quanto debba essere affaccendata per tirare avanti la
baracca. Ma la sua energia è tanta e per quanto la burrasca sia tempestosa, ella non si smarrirà, ne sono certo. E tutto concorrerà per mantenere la linea! (che sfacciato!) Sono lieto nel sapere bene i due
diavoletti che immagino cresciuti di molto. Peccato che l’adolescenza debba svolgersi per essi tra tanta miseria ed immani dolori! Oggi ho avuto una lettera (anche essa molto ritardata) dalla Sig
Faunascane rassicurante per la sorte sua e dei suoi familiari. Non le posso far telefonare da mio nipote, perché esso non trovasi più a Roma, ma ha lasciato il comando della Città libera e trovasi ora qui in
congedo libero da ogni legame. Il suo ricordo ai bei giorni di Moena mi commuove tanto più che in quel dolce soggiorno ha potuto affermarsi il sentimento di sincera amicizia che mi è di grande conforto ed a cui
tengo molto. Anelo il momento di poterci ritrovare insieme con l’animo in pace e con la serenità in cuore. In attesa di giorni migliori la prego di conservarmi la sua buona amicizia che tanto
apprezzo. Mi ossequi la sua gentile Mamma e dia un grosso bacio ai diavoletti.
Con affetto devoto Gibello
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Caro Armando
È Gaudi che ti scrive ma non quello smin...(perdona) sfaccettato e giulivo di Cima Rosetta. Per lo svolgersi animalesco ed immondo di questa guerra sono molto abbacchiato, sento
le giunture scricchiolare e le ossa si sfondano. Metto i puntini sulle i. Lo sfacelo è puramente morale perciò spero ancora in una rinascita. E se ancora giungerò in tempo voglio che i ricordi non
siano rievocati invano e che i bei giorni in cui nacque la nostra buona (amicizia) abbiano a ripetersi. Curiosa pretesa la mia! Proprio ora che sto per chiudere il mio ciclo! Non importa la volontà c’è e
la vostra cara compagnia non mi mancherà. Il resto verrà da se...............; Vuol dire che invece di assestarmi al Colle Principe Alberto mi fermerò al Vajolet ma lo spirito con voi sarà sempre fresco
ed arzillo
Ti abbraccio affettuosamente
Gibello
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