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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_di_S_Callisto-Chiesa_omonima

Fu poi costruita una chiesa da Giulio I (337-352), che è nominata, nel 594, come “Titulus Iulii et Calisti”, fra i preti che sottoscrissero il sinodo, tenuto da Gregorio I (590-604) e, in seguito indicata dalle guide per i pellegrini che visitavano Roma, come la “Notitia ecclesiarum urbis Romae” (metà del VII sec.), i “Cataloghi regionari” (VIII sec.) o le “Mirabilia urbis Romae” (1140-1143).
Nell’VIII secolo Gregorio III (731-741) fece ricostruire la chiesa, semplice aula con tre altari e la fece affrescare, come è detto nel “Liber Pontificalis”.
Si crede sia stata restaurata o ricostruita nel XII secolo e nel XV da Callisto III (Alonso de Borgia – 1455-1458).
Nel 1517, Leone X (Giovanni de´ Medici – 1513-1521) elevò la chiesa a Titolo cardinalizio.
Nel 1608, Paolo V (Camillo Borghese – 1605-1621) volendo ampliare i palazzi del Quirinale, fece demolire chiesa e convento di “San Saturnino de Caballo” (che era sulla piazza del Quirinale e faceva angolo con via della Dataria attuale), tenuta dai frati Benedettini, cui assegnò, come compensazione, la chiesa di San Callisto ed il palazzo che in origine era stato costruito da Eugenio IV (Gabriele Condulmer – 1430-1447) per i cardinali titolari di Santa Maria in Trastevere e ristrutturato dal cardinale Giovanni Girolamo Morone (1509-1580), titolare di Santa Maria in Trastevere dal 1556 al 1560.
La chiesa, ereditata dai Benedettini, in precarie condizioni dovute ad un tetto fatiscente ed al livello del pavimento di pietra e mattoni più basso di quello stradale, aveva l’altare maggiore fornito di ciborio a cupola, sei finestre nell’aula, oltre che una apertura circolare in facciata.
I Benedettini ristrutturarono la chiesa ed il palazzo, ad opera dell’architetto Orazio Torriani (1578-1657) che aggiunse il presbiterio all’aula, inizialmente rettangolare, due cappelle laterali sporgenti, in luogo dei due semplici altari e rifece la facciata, come la troviamo oggi.
I lavori terminarono nel 1613.
Dopo l’occupazione Francese del 1798, che aveva procurato non pochi danni, sia alla chiesa che al convento, i frati Benedettini non tornarono e la cura del complesso passò alla Conservatoria Apostolica.
Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti – 1846-1878) fece restaurare la chiesa nel 1851.
Dopo il sequestro del convento, successivo al 1870, il complesso tornò alla Santa Sede in forza dei patti Lateranensi del 1929.
Nel 1936, la Santa Sede costruì, nell’ampio giardino della chiesa, edifici per ospitare le Sacre Congregazioni (ministeri) e con l’occasione restaurò la chiesa.

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