STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via della Madonna dell’Orto (R. XIII – Trastevere) (da via Anicia a via di San Michele)

La chiesa che dà il nome alla strada, fu iniziata nel 1494, con disegni di Michelangelo, proseguita, nel 1512, da Giulio Romano e terminata nella facciata nel 1762.

Apparteneva alla confraternita dei pizzicagnoli, fruttivendoli ed erbaioli [1], ecc. e si chiama dell’Orto perché l’immagine dell’altare maggiore si venerava, antecedentemente, sulla porta di un orto vicino, nella località detta “Campi di Muzio”, dopo che i Romani l’ebbero dato a Scevola per gratitudine (507 a.C.) (Livio II, 13).
La chiesa aveva annesso un ospedale [2] e un cimitero per i confratelli: del primo resta solo, incorporata dalla manifattura dei tabacchi [3], la porta d’ingresso con un’iscrizione cinquecentesca sull’architrave [4], e del cimitero, anch’esso soppresso per la costruzione della manifattura, ne sono scomparse le lapidi fra cui una, caratteristica, con su un angelo che spegne una candela e sotto scritto: “Bona nocte mastro Bartolomeo”

Nella chiesa ogni anno, per voto fatto, vi si recavano a tenere un concerto alcuni bandisti scampati ad un naufragio. Quando una missione giapponese (1582) venne in Roma ad ossequiare Gregorio XIII (Ugo Boncimpagni - 1572-1585), questi imbarcò a Ripa una orchestra che avrebbe dovuto incontrare gli ambasciatori nel mare di Ostia, ma i sonatori furono talmente suonati da una tempesta che se ne tirarono fuori proprio per un miracolo: “Et usarono, per ogn'anno, agli 8 giugno, d'ire a cantare, nella chiesa della Madonna dell'Orto che avevano invocato nel momento del pericolo”.

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[1] )            Vi si raccoglievano 13 università e relative confraternite, giacché le confraternite erano tutt’uno col sodalizio e spesso più antiche.

[2] )            “fino a 50 letti molto bene a ordini” (un ospedale di 50 letti, tenuto molto bene)

[3] )            Via Anicia n.7. Anticamente la manifattura dei tabacchi era a S. Apollonia.

[4] )            È sulla via Anicia, che è stata riutilizzata la porta dell’ospedale e del cimitero. La via Anicia si chiamò così dalla famiglia omonima che vi abitò (vedi via Anicia - Trastevere).