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STRADE DELLA ROMA PAPALE

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Basilica di San Clemente del IV secolo

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Basilica del IV sec.

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Basilica del IV sec. - Pavimento

Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce il pavimento originale della chiesa antica che consiste in riquadri con disegni geometrici eseguiti con marmi policromi.

Basilica del IV sec. - Affresco VIII sec.
Madonna Regina

Nel 1857, padre Joseph Mullooly (1812-1880), un archeologo benedettino che viveva con la sua comunità a San Clemente (vedi la storia della basilica nell’album dedicatole), iniziò a scavare sotto la basilica attuale alla ricerca di quella del IV secolo.
Entrato dall’esterno attraverso un foro praticato nel muro di fondazione, trovò subito un affresco di Madonna  con Bambino ma, dopo pochi giorni, lo strato che sosteneva una prima Madonna crollò, lasciando apparire l’immagine di questa Madonna con il Bambino, dell’VIII secolo dipinta sullo strato sottostante.
Ai lati di questa immagine,  sulle pareti laterali della nicchia, vennero poi alla luce due sante delle quali quella di destra potrebbe essere Sant’Eufemia, mentre quella di sinistra non è stata ancora identificata.
La madonna e le due sante laterali sono vestite nel modo tipicamente bizantino. La Madonna con un copricapo tipico delle imperatrici bizantine è ornata, come le figure laterali, da collane ed orecchini di perle.

Basilica del IV sec.
Affresco VIII sec. - Madonna Regina

Basilica del IV sec.
Ascensione di Cristo

L’affresco, del IX secolo, rappresenta l’ascensione di Cristo al cielo, sorretto da due angeli. In basso ci sono gli apostoli, con Maria al centro, che guardano meravigliati.
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Gli affreschi dell’XI secolo (c. 1080) che si trovano nella basilica del IV secolo, furono eseguiti pochi anni prima che questa fosse interrata e i suoi muri perimetrali fungessero da fondazione alla basilica del XII secolo (post 1099).
La seconda metà dell’XI secolo fu il periodo della “Lotta per le Investiture” aperta dall’imperatore Eugenio IV (1056-1106) con la nomina imperiale dell’arcivescovo di Milano (1075), al quale Gregorio VII (Ildebrando di Soana – 1073-1085) rispose con la scomunica dello stesso imperatore e terminata con il concordato di Worms (1122) tra l’imperatore Eugenio V (1098-1125) e papa Callisto II (Gui de Bourgogne – 1119-1124).
Il significato degli affreschi riflette i convincimenti di un partito papalino (guelfo) contro quello ghibellino (in favore dell’imperatore). Gli affreschi sono un esplicito tentativo di addottrinare il popolo dei fedeli sulla preminenza della Chiesa in materia di religione, di fede e di salvezza delle anime.
Questi affreschi ci raccontano alcuni episodi della storia di San Clemente e ci dicono chi fossero i loro committenti dalle scritte bianche su fondo rosso che si leggono sul bordo inferiore degli stessi: “EGO BENO DE RAPIZA CUM MARIA UXOR MEA P(ro) AMORE D(e)I ET BEATI CLEMENTI(s) P(in)G(e)R(e) F(eci)” (io Beno di Rapiza con mia moglie Maria, per amore di Dio e di San Clemente feci dipingere).
Beno de Rapiza e sua moglie Maria Macellaria furono dei laici che appartennero, molto probabilmente, a due famiglie importanti di Roma di quell’epoca: la gente Rapiza ed i Sassi Macellari.
Da documenti notarili di quel periodo, appartenuti al monastero di San Ciriaco in via Lata (vedi via Lata – Pigna), si trovano dei Rapiza in relazione con questo importante e ricco monastero, mentre da altri documenti si arriva a posizionare la famiglia Sassi Macellari nella zona tra il Colosseo e il Circo Massimo, vicini ai Frangipane, ciò che ne fa dei guelfi fortemente legati all’ortodossia papalina.

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Basilica del IV sec.
Trasporto delle reliquie di S. Clemente

L’immagine raffigura il trasporto del corpo di San Clemente papa (92-97), da San Pietro alla basilica di San Clemente, effettuato, in solenne processione, da papa Adriano II (867-872).
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Basilica del IV sec.
Messa di S. Clemente

Questo affresco ha due livelli ed è composto sulla base del testo medievale della “Passio Sancti Clementis”, anteriore al VI secolo:
Nel primo livello superiore, si vede sulla sinistra un gruppo di clerici, distinguibili dalla tonsura e dall’abbigliamento cerimoniale, che sono rappresentati come i personaggi più alti di tutto l’affresco, in modo di accentuarne l’autorità. Davanti a loro stanno inginocchiati i due committenti del ciclo di affreschi.
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Basilica del IV sec.
Storia di Sant´Alessio

La storia di Sant’Alessio (iv sec.-412) racconta che questo patrizio romano, dopo essersi maritato, abbandonò Roma, con il consenso della moglie, per vivere da eremita a Edessa, in Siria.  Conosciuto e visitato da molti che ammiravano la sua santità, e, desiderando da eremita  una vita solitaria, decise di tornare a Roma. L’affresco racconta la storia di Sant’Alessio dopo il suo ritorno a Roma.
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Basilica del IV sec.
Verso il Mitreo

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