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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via della Scrofa (R. VIII - Sant’Eustachio: R. IV - Campo Marzio) (da via del Clementino a largo Giuseppe Toniolo)

"Questa lunga e spaziosa strada prende il nome dalla figura di una scrofa scolpita in pietra che sta a mano sinistra di chi, partendosi da San Luigi de’ Francesi, si indirizza verso il porto di Ripetta. In oggi, sotto questa fontanella, vedesi una piccola tazza che serve per raccoglier l'acqua che in poca quantità getta dalla bocca la citata scrofa, a comodo delle persone che vogliono profittarne" (Rufini - 1847)

Adesso, la piccola tazza funziona sull’angolo del palazzo dell’ex convento degli Agostiniani, rimasto sede del Ministero della Marina Italiana dal 1870 al 1928 [1].

La scrofa invece,  non sta più dove fu adibita a fontana da Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585), ma nel punto che era occupato dalla chiesa di S. Trifone in Posterula, prima che gli Agostiniani edificassero il nuovo convento di Sant’Agostino, nel XVIII secolo.

Nel 1505, all’angolo di via della Scrofa [2] e della Stelletta, vi era una "casa che tene (tenne) Jacopo Lombardo... in lo rione de Campo Marzio, che sparte (divide) la via dannare allo Populo et la piazza de’ Ricci (attuale piazza Firenze), dicta la torre della Scrofa" ed è questa torre (soprannominata "il torrione") che gli Agostiniani acquistarono nel 1553 dalla nazione Fiorentina e che rimase unita al loro convento. Nell’ingrandimento del convento del XVIII secolo, la torre e San Trifone furono demoliti per far posto al nuovo edificio.

La chiesa di San Trifone [3] (vedi Piazza e via di Sant´Agostino - Sant’Eustachio), che una tradizione dice sia stata fatta edificare nel 717 da un Capitano Sassone, in mezzo a "criptis, hortis, cultis et incultis”, fu riedificata dal prefetto Crescenzio, come specifica una Bolla di Giovanni XVIII (Giovanni Fasano - 1004-1009): "Ecclesia quae per Crescentium nobilissimum romane urbis praefectum seu per certos eiusdem ecclesie vicinos a noviter est constructa...”, e lo stesso Pontefice la dotava "del ripatico  (Diritto  di  esigere  dazi  per  lo  sbarco  di  merci)  della  Posterula  della Pila [4]".

Sembra che l’altare maggiore fosse sovrapposto alla tomba del martire, alla quale si accedeva da una breve scala.
Le ripetute inondazioni fecero spostare l’urna, che fu più volte sommersa come nel 1280, quando i frati, sulla porta di S. Trifone, "stavano terrorizzati a vedere la violenza della piena che minacciava d’invaderla".

Fu per una Bolla di Onorio IV (Giacomo Savelli - 1285-1287) che gli Agostiniani ne presero possesso e vi istituirono un piccolo convento.

In antico, nel fabbricato annesso per gli officianti, vi risiedevano alcuni chierici, sotto  l’autorità  di  un arciprete,  del  quale  titolo  si  trovano  tracce  nel  1036, 1127, ecc..

I frati andarono gradatamente moltiplicandosi, e nel 1339, tennero il loro capitolo provinciale "in loco sancti Triphonis".

Nel XVI secolo i frati, con la soppressione di alcune casette e di un vicolo che  divideva il  convento dove erano una stufa (esercizio di sauna) ed un granaro, riunirono le due parti del convento ed istituirono una scuola, dove S. Filippo Neri frequentò il corso di Teologia.

Dopo la costruzione della chiesa monumentale di Sant’Agostino [5], S. Trifone venne affidato alla compagnia del Santissimo Sacramento. La chiesa fu poi chiusa e quindi atterrata nel 1746, quando gli Agostiniani, con disegno del Vanvitelli (Luigi 1700-1773), ingrandirono il convento.

La quarta stazione Quaresimale, che si teneva a S. Trifone, fu trasferita a San Salvatore in Primicerio (vedi vicolo di San Trifone - Ponte) e vi fu pure trasferito il "Titolo", ma, nel 1566, Pio V (Antonio Michele Ghislieri - 1566-1572) lo assegnò a Sant’Agostino.

Nel “Vicus et platea Scrophae a simulacro porcae” in prossimità di S. Trifone, fino al 1571, avevano abitato le Terziarie Agostiniane [6], dette bizzoche di Santa Monica [il corpo di Santa Monica, tolto da Santa Aurea in Ostia, fu trasportato a San Trifone ed ivi custodito fino al 1455, quando Callisto III (Alonso de Borgia - 1455-1458) lo fece trasferire a Sant’Agostino)].

Queste monache, chiamate pure "mantellate di Sant'Agostino", disponevano di bancarelle "sotto il portico di sancto Tripho e vi vendevano paternostri et altre cose di merciaria".

Nella casetta attigua, loro convento, demolita nel XVII secolo, si leggeva sulla porta "Ecclesia Bizocharum sancti Augustini”. Le suore furono da Pio V (Antonio Michele Ghislieri - 1566-1572) trasferite a Santa Lucia in Selci (vedi via in Selci - Monti).

All’inizio della strada, venendo da San Luigi de’ Francesi, vi era un palazzo, già sede del collegio Germanico, nel XVI secolo, congiunto a quello dell’Apollinare col cavalcavia [7] di via Sant’Agostino. Questo palazzo fu occupato dal seminario istituito da Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti - 1846-1878) e prese il suo nome. Vi risiede pure il Vicariato di Roma ed è attualmente occupato da Istituzioni Vaticane e gode, in base al Concordato, dell’esenzione dagli espropri e dai tributi.

Nel cortile, sulla fontana pittoresca, un drago ad ali aperte, emblema araldico di papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585), il vero fondatore del collegio Germanico-Ungarico.

In fondo alla via, in angolo con piazza Nicosia, il palazzo degli Aragona [8] dove una lapide ricorda che: "Torquato Tasso - Ospite del cardinale Scipione Gonzaga - Soggiornò più volte ed a lungo in questo palazzo - Dal MDLXXXVII al MDXC".[9]

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[1] )            Il nuovo palazzo del Ministero della Marina, sul Lungotevere delle Armi, è opera di Giulio Magni (1928) ed ha, ai lati dell’ingresso, le ancore  delle corazzate austriache "Tegethoff” e “Viribus unitis”, affondate nella guerra 1915-1918.

[2] )            Era prima detta: "Strada de San Trifone per andare a S. Luigi" (dei Francesi).

[3] )            Vi si celebrava la stazione del quarto giorno di quaresima, che fu poi trasferita a S. Salvatore in Primicerio (una delle più antiche dignità della Chiesa romana) ove l’arciconfraternita di San Trifone eseguiva in novembre le "rappresentazioni dei morti". L'Arciconfraternita ebbe inizio il 7 aprile del 1571 quando venne eretta canonicamente con l’approvazione di san Pio V (Antonio Michele Ghislieri - 1566-1572) nella chiesa di Sant’Agostino in Roma.

[4]         La posterula della “Pila” o della “Pigna” era situata tra l’attuale Ponte Umberto I e ponte Cavour.

[5] )            Sul fregio del primo ordine dice l’Epigrafe: "Guillermus De Estontevilla Epix. Ostien. Card. Rothomagen. S.R.E. Camerarius Fecit – MCCCCLXXXIII”.

[6] )            Il monastero era stato fondato da "Madonna" Margherita de’ Martelluzzi.

[7] )            sec.XVII.

[8] )            Vedi Piazza Nicosia – Campo Marzio.

[9] )            Sulla piazzetta antistante al vicolo della Campana vi fu una pescheria.

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via della Scrofa

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