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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza e Via Sant’Agostino [1] (R. VIII – Sant’Eustachio - R. V Ponte) (la piazza limitata a sud dalla via di Sant'Agostino che va da piazza delle Cinque Lune a via della Scrofa)

Della primitiva chiesa [2], che dette il nome alla strada e alla piazza, si ha notizia da una cronaca dei primi anni della seconda metà del sec. XIV che dice: “i frati vendettero alcuni beni per provvedere al proseguimento della chiesa di S. Agostino”, la quale, se pure modesta, causa la poca pecunia, non sarebbe stata completata che nella prima metà del secolo successivo.
Fu 30 anni dopo che il ricchissimo cardinale Guillaume d’Estouteville (1403-1483) [3], che abitava nel palazzo (poi del Seminario Romano, in piazza Schorticaria - oggi piazza di San Macuto - Pigna), stabilì la costruzione del tempio odierno, col concorso del popolo, su cui Sisto IV (Francesco Della Rovere - 1471-1784) [4] fece pressione e promesse, per esempio condonando “tutti i delitti e le pene a coloro che avessero aiutato la chiesa”..

Il 4 novembre del 1479 cominciarono i lavori e già nel 1481 “furono serrate le testitudini" o volte della chiesa e, poco dopo, cioè nell’anno 1482, il "dì 20 maggio a hore 23 (un’ora prima dell’Ave) quelle della cupola (la prima senza tamburo innalzata a Roma) con ridursi ancho la facciata della chiesa, che fu cominciata il 5 novembre 1481, (alla sua perfezione concorsero i travertini del Colosseo) in men d’un anno restando completamente finita il 10 settembre 1482”.

Nella chiesa, la statua della Madonna del Parto è di Jacopo Tatti (Sansovino - 1486-1570), mentre l’immagine della Vergine si afferma sia appartenuta al tempio di S. Sofia in Costantinopoli.
Nel 1455, il corpo di S. Monica [5] era stato trasportato nella chiesa di Sant’Agostino,   da quella antica chiesa di  San Trifone,  costruita  nel  717, che  si  trovava  in  via  della  Scrofa (Rione Campo Marzio), nel preciso punto dov’è ora il bassorilievo di marmo con la figura di tale bestia.

La chiesa di S. Trifone “iuxta posterulas”, riedificata dal prefetto Crescenzio, circa nel 1006, fu demolita quando venne edificato il nuovo convento degli Eremitani di S. Agostino, durante il pontificato di Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini - 1740-1758) nel 1746 [6].

Il palazzo all’inizio della strada, già sede del collegio Germanico nel XVI secolo (congiunto a quello dell’Apollinare col cavalcavia di via Sant'Agostino [7]), fu occupato dal Seminario Pio (1851), istituito da Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti - 1846-1878) di cui prese il nome. Vi risiede pure il Vicariato di Roma ed è attualmente occupato da Istituzioni Vaticane. Gode, in base al Concordato, dell’esenzione dagli espropri e dai tributi.
Nel cortile, sulla fontana pittoresca, si trova un drago ad ali aperte, emblema araldico di papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585), il vero fondatore del collegio Germanico-Ungarico.

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[1] )            Le attuali vie della Colonna Antonina, delle Coppelle, di Sant'Agostino e di Tor Sanguigna e dei Coronari ripetono quasi interamente il percorso di quella strada che, in direzione da est ad ovest, partiva dalla via Flaminia (Lata), a nord del tempio del Divo Adriano, costeggiava il tempio di Matidia, le terme Neroniane-Alessandrine e lo stadio di Domiziano, andando ad imboccare direttamente il ponte Neroniano.

[2] )            Qui ebbe sede, nel 1566, una delle prime confraternite dell’arte della stampa.

[3] )            Andava in concistoro con un corteggio di 300 cavalli.

[4] )            Apparteneva all’Ordine degli Eremitani di Sant’Agostino dal 1250 (dal 1968 Ordine di Sant’Agostino).

[5] )            Il corpo di Santa Monica, tolto da Santa Aurea in Ostia, fu trasportato a S. Trifone ed ivi custodito fino al 1455, quando Callisto III (Alonso de´ Borgia - 1455-1458) lo fece trasferire a Sant'Agostino.

[6] )             Nel convento venne inclusa la biblioteca Angelica, la cui base fu raccolta dal Padre Angelo Rocca, da Arcevia, che dotò la biblioteca stessa dell’erbario (il più antico che si conosca) messo insieme da Gherardo Cibo, figlio di Teodorina Cibo e da Gherardo Usodimare, nella seconda metà del XV secolo.

[7] )            Secolo XVII.

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Piazza e Via di Sant´Agostino
- Chiesa di Sant´Agostino - Interno
- Chiesa di Sant´Agostino - Lapidi

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