p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
BLUPREV

STRADE DELLA ROMA PAPALE

Ritorno alla via

_DSC1076

Segue II

BLUNEXT

Piazza_de_Ricci

Piazza de´ Ricci

Piazza_de_Ricci (3)

Piazza_de_Ricci_angolo_via di_S_Aurea-Edicola

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo (3)

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo (4)

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo (2)

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo-Portole

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo-Affreschi

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo-Affreschi (3)

Piazza_de_Ricci-Palazzo_omonimo-Affreschi (4)

Piazza de´ Ricci

Piazza de´ Ricci angolo Via di S. Aurea
Edicola del XVII sec.

Piazza de´ Ricci
Palazzo omonimo del XVI al n. 129

Il palazzo originale si deve alla nobile famiglia toscana dei Calcagni, su disegno di Nanni di Baccio Bigio (+1568). Divenuto proprietà della nobile famiglia Del Bene, questa fece eseguire i graffiti sulla facciata che guarda la Piazza omonima (1525) da Polidoro da Caravaggio (1500-1543) e da Maturino da Firenze (1490-1528) e rivendette il palazzo a Mons. Fabio Arcella, arcivescovo di Capua e Bisignano, che lo fece ingrandire.
Nel 1542, il palazzo era del banchiere fiorentino Luigi Gaddi (1492-1543) che lo vendette a Costanza Farnese (1500-1545), figlia di Paolo III. Nel 1545, ereditò il figlio, card. Guido Ascanio Sforza (1518-1564) e, quindi, i suoi discendenti che non abitarono il palazzo.
Nel 1577 la proprietà è di Giulio Ricci, nipote del card. Giovanni Ricci (1498-1574). I Ricci, che sono rimasti proprietari del palazzo fino ad oggi, hanno fatto eseguire la facciata su Via Giulia (1634) e soprelevato l’edificio (1635), fino ad estenderlo a via della Barchetta, nel 1684.

Piazza de´ Ricci
Palazzo omonimo del XVI al n. 129

Piazza de´ Ricci
Palazzo omonimo del XVI al n. 129

Piazza de´ Ricci
Palazzo omonimo del XVI al n. 129

Piazza de´ Ricci - Palazzo omonimo
del XVI al n. 129 - Portone

Piazza de´ Ricci - Palazzo omonimo
del XVI al n. 129 - Graffiti

I graffiti sono eseguiti, nel 1525, da Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze.
Al piano terreno sono raffigurate: la "Continenza di Scipione", la "Cattura di Muzio Scevola"  e  "Muzio Scevola davanti a Porsenna".
Sulle finestre del primo piano il "Tevere", la "Lupa con Romolo e Remo", "Faustolo e la moglie", "Romolo che traccia il solco della Roma quadrata, mentre i suoi compagni costruiscono la nuova città "
Tra le finestre del primo piano "Cesare", un "Profeta" e "Marco Furio Camillo" (ormai irriconoscibili).
Tra le finestre dell'ultimo piano "Trofei".
Nel XIX secolo, Luigi Fontana (1827-1908) fu incaricato di restaurare i graffiti del Caravaggio e di celebrare, con i graffiti del secondo e terzo piano, la proprietà dei Ricci. A questo scopo le finestre  ad arco del secondo piano ebbero, ai lati, gli stemmi dei Farnese e dei Ricci (un sole affiancato da un riccio). Egli aggiunse, al secondo e terzo piano delle grottesche seicentesche.
In un recente restauro, le aggiunte ottocentesche sono state rimosse, lasciando solo quelle del 1525.

Piazza de´ Ricci - Palazzo omonimo
del XVI al n. 129 - Graffiti

.

BLUPREV

Ritorno alla via

Blutop

Segue II

BLUNEXT