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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via de’ Pettinari [1] (R. VII – Regola) (da piazza Vincenzo Pallotti a piazza dei Pellegrini)

La via prende il nome dai fabbricanti di pettini, la cui materia prima, il corno, veniva loro fornita dagli vaccinari che, per questo motivo, abitavano nello stesso Rione, detto “in unda” per le frequenti inondazioni che subiva [2].

Da piazza della Trinità dei Pellegrini, entrando nella via, a destra, si trova il palazzo degli Alberteschi con i loro emblemi araldici e con l'iscrizione sull’ingressoDomus Salomonia Albertiscorum”, palazzo già appartenuto ai Paloni.

Qui fu eretta (Bolla di Onorio II - 1127-1130) dalla famiglia Cesarini, nel 1127, la chiesa di San Salvatore in Onda (così chiamata per le inondazioni del Tevere o per un Gesù Cristo battezzato da San Giovanni che figurava sulla facciata) .

Nel 1260, da un tal Cesario Cesarini, sembra vi siano stati fatti dei lavori [3] e alzata a difesa una torre che fu detta dei Cesarini alla Regola e che passò poi ai Mellini nel periodo in cui non avevano ancora la "M" inserita nello stemma.

Fu rifabbricata, ma conservò il suo aspetto basilicale, con differenti colonne di qualche tempio pagano e capitelli disuguali, ed ebbe rialzato il pavimento.

Nel secolo XIII occupavano, l’annesso chiostro, i religiosi di S. Paolo primo eremita; da questi passò agli Agostiniani, ed Eugenio IV (Gabriele Condulmer - 1431-1447) l’assegnò alla Procura Generale dei Frati Minori Conventuali.

Presso la Procura Generale  abitarono padre Francesco della Rovere (Sisto IV - 1471-1484) e padre Felice Peretti (Sisto V - 1585-1590) ed una lapide postuma ricorda così l’avvenimento: “Quondam parva domus necnon pauperrima summos Pontifices Sixtos dedit ista duos”.

Nel 1566 è così descritta: “É dei frati minori conventuali di S. Francesco, ha circa 40 case di poveri artigiani, eccetto la casa del Capo di Ferro che gli è allato, e di qualche persona disonesta. Nell'ala destra della chiesa, vicino alla porta, è stato occupato uno spazio del suolo della chiesa quanto corrono quattro colonne e vi si è fatto bottega con stanza sopra e si tiene dai laici”. La chiesa fu restaurata da Monsignor Cassetta nel XIX secolo.

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[1] )            A lato dell’ospizio dei mendicanti (Vedi “Via Giulia” - Regola), di rimpetto cioè a ponte Sisto, c’era la contrada "de Scottis de regione Arenulae" (via dei Pettinari).  

[2] )            Verso la fine del XIX secolo, viene ricordato in questa via un “bocconettaro”, forse napoletano, che vendeva pasticcini e “bocconotti” (simili alla sfogliatella napoletana) per un soldo l’unità.

[3] )            Fu molto danneggiata perché: « Cecidit una sagita ad Ecclesiam S. Salvatoris de Unda et interfecit unum Fratrem ».

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via dei Pettinari

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