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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via dei Cappellari, (R. VII - Regola - R. V - Ponte - R. VI - Parione) (da piazza Campo dei Fiori a via del Pellegrino)

La via prende il nome dagli artigiani che vi tenevano bottega.

La corte Savella, nella parte posteriore, toccava la via dei Cappellari, già via dei Tebaldeschi, dei quali si può vedere il palazzo con tracce dell’arma gentilizia.
Vi abitò quel Pietro che fu senatore di Roma nel 1456 [1]. Esisteva una torre dei Tebaldeschi, nella via.

È, entrando dall’arco di S. Margherita, che si trova il loro stemma, simile a quello degli Orsini, sopra una scala esterna.

Corte Savella aveva accesso alla via dei Cappellari e vi era un’ordinanza: “che debbano tenersi continuamente serrate con buone et forti chiavi dalla parte di fuori verso il vicolo dei Cappellari le doi particelle che da esse carceri riescono verso il detto vicolo, e questo oltre le altre serrature che vi devono essere dalla parte di dentro, e che non le aprino se non per casi necessarii, e con le chiavi dall’una e l’altra parte”.

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[1]             Nell’Archivio capitolino al Tomo 49 (Credenza VI, foglio 162) è registrato un diploma di cittadinanza Romana, concessa da Pietro Tebaldeschi Senatore, e dai Conservatori Ciriaco Capodiferro, Giacomo Seragoni e Parente Cosale, a Luca del Giudice di Leonessa, allora domiciliato in Roma, in data 11 marzo 1456. da cui si comprova il Senatorato del Tebaldeschi in quel periodo.

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via dei Cappellari

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