p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1

STRADE DELLA ROMA PAPALE

Largo e Vicolo Orbitelli (R. V – Ponte) (Il Largo: limitato da Largo dei Fiorentini, riceve il Vicolo omonimo; Il Vicolo parte dal Largo omonimo e giunge a Via Giulia)

Il largo e il vicolo prendono il nome dalla famiglia omonima che vi possedette alcune case.

La abitò e vi morì Francesco Borromini che “pativa molto d'umore malinconico, o come dicevano alcuni dei suoi amici, di ipocondria. ..., ed erasi ridotto a tale, che il mirarlo solamente era una compassione, e per lo stralunare d’occhi e il guardare ch’ei faceva, lanciando di punto in bianco occhiate spaventose che mettevano altrui gran terrore”.

La malattia andò peggiorando ed in uno dei suoi eccessi, nell'estate del 1667, bruciò tutti i suoi disegni.

Ma fu peggio dopo pochi giorni. Così raccontò al giudice de’ malefizi, che l'interrogava, per appurare il reato di violenza contro se stesso: “... subito ho cominciato a pensare se come potevo fare a  farmi alla mia persona qualche male, stante che il detto Francesco mi havesse negato di accendermi il lume; et in questa opinione sono stato dall’hotto hore e mezza in circa; finalmente essendomi ricordato che avevo la spada qui in camera a capo del letto et appesa a queste candele benedette, essendomi anche accresciuta l'impatientia di non haver il lume, disperato, ho preso la detta spada, quale avendola sfoderata, il manico di essa l’ho appuntato nel letto e la punta nel mio fianco e poi mi sono buttato sopra di essa spada, dalla quale con la forza che ho fatta a ciò che entrasse nel mio corpo, sono passato da una parte all'altra, e nel buttarmi sopra la spada sono caduto con essa spada messa nel corpo, qua giù sul mattonato e feritomi come sopra, ho cominciato a strillare, e allora è corso qua detto Francesco e ha aperta la finestra che già si vedeva lume, me ha trovato colco in questo mattonato (in terra), che da lui e certi altri da lui chiamati mi è stata levata la spada dal fianco, e poi sono stato rimesso a letto, e che in questa conformità è successo il caso della mia ferita” (processi - Interrogatori del 1667 Archivio di Stato).

Il referto del chirurgo, Sebastiano Molinari, dell’ospedale di Santo Spirito, che lo curò diagnostica: “ferito ai reni d'arma perforante con pericolo di vita
Infatti, poco dopo, morì e poiché si mostrò pentito del peccato commesso fu possibile dargli sepoltura nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini, dove egli era architetto, inumandolo nella tomba del Maderno (1556-1629).

La casa del Borromini diventò nel 1894 l’Ospizio di S. Filippo ed il granaio ne diventò il salone, adibito a concerti ed a rappresentazioni diverse.

Chiuso l’ospizio, fu, nel 1936, edificato al suo posto, salvando il portale della casa Borromini (Che è, su Largo dei Fiorentini), un edificio che ha un’iscrizione, riportata dall’antica, che corre su tutta la fascia dello stabile che fronteggia il vicolo: “Pietas virtutis, principum gloria, populi hilaritas, coeli benignitas aurea...”. Iscrizione che era rimasta incompleta.

IMG_8885

IMG_8188

_DSC0047

Lapidi, Edicole e Chiese :

- Largo Orbitelli
- Vicolo Orbitelli
- Largo dei Fiorentini

Blutop