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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_S_Ignazio-Chiesa_omonima (4)

San Ignazio da Loyola (1491-1556) era giunto a Roma nel 1537 e si era subito consacrato ai deboli ed ai bisognosi nelle vie della città.
Nel 1539, gli fu concessa una piccola chiesa, che si trovava nell’odierna Piazza del Gesù, intitolata alla “Madonna della Strada” (demolita per la costruzione della chiesa del Gesù).
Ritenendo che l’istruzione fosse la via maestra per il riscatto dalla povertà, aprì una “Scuola gratuita di grammatica, di umanità e di dottrina cristiana” (1551), che lo portò sotto al Campidoglio, presso la chiesa di Giovanni in Mercatello (quella della quale si vede ancora l’abside a sinistra della scalinata dell’Ara Coeli).
Con l’introduzione “dell’insegnamento della Sacra Scrittura, Teologia e Filosofia”, nel 1552, il Santo si spostò in alcuni locali del Palazzo Frangipane, a via del Gesù al n. 80, dietro l’abside di Santo Stefano del Cacco.
Poi, nel 1557, dopo la morte del Santo, la scuola si spostò in Piazza del Collegio Romano, presso il Palazzo Salviati (ora demolito per creare la piazza attuale), situato dietro l’abside di Santa Maria in via Lata.
La marchesa Vittoria Frangipane della Tolfa (?-dopo 1555), che aveva conosciuto San Ignazio nel periodo in cui la sua scuola era alloggiata presso il suo palazzo (1552-1557) a via del Gesù, stava costruendo una chiesa ed un convento, per una comunità di Clarisse, su alcune case di sua proprietà, situate all’interno del blocco dell’attuale Collegio Romano (Piazza del Collegio Romano, via di Sant’Ignazio, Piazza di Sant’Ignazio e Via del Collegio Romano).
Ne faceva parte la chiesa, detta “dell’Annunziata” che aveva la facciata (ancora visibile) sulla via di Sant’Ignazio e che, nel 1555, era già a metà dell’opera.
La marchesa, rinunciando al suo primitivo progetto, donò quelle sue proprietà ai Gesuiti che completarono l’opera, servendosi del fratello Giovanni Tristano SJ, tra il 1562 e il 1565. Il collegio fu sistemato nelle case adiacenti.
Dopo aver ricevuto in donazione o acquistato gli stabili dell’intero blocco (vedi sopra), tra il 1582 e il 1584, fu eseguita la costruzione della sede attuale del Collegio Romano, su disegni di Bartolomeo Ammannati (1511-1592), nella piazza omonima (Vedi Piazza del Collegio Romano – Pigna).
Per i bisogni spirituali degli studenti, questo Collegio aveva una chiesa troppo piccola (quella dedicata all’Annunziata) per accogliere gli studenti del Collegio Romano, arrivati ad essere circa 2000.
Gregorio XV (Alessandro Ludovisi – 1621-1623) aveva canonizzato, nel 1622, Sant’Ignazio, di Loyola (1491-1556), insieme a S. Francesco Saverio (1506-1552), San Filippo Neri (1515-1595) e poi Santa Teresa d’Avila (1515-1582) e Sant’Isidoro l’Agricoltore (1080-1130).
La costruzione di una chiesa intitolata al Santo, fondatore dei Gesuiti, fu creduto un fatto dovuto.
Nel 1626, i Gesuiti, finanziariamente aiutati dal cardinale Ludovico Ludovisi (1595-1632), nipote di papa Gregorio XV, iniziarono la costruzione della nuova chiesa, servendosi dell’opera di padre Orazio Grassi SJ (1583-1654), architetto, e di fratello Andrea Pozzo SJ (1642-1709), architetto e pittore, coadiuvati da un comitato nominato dal cardinale e composto da Martino Longhi il Giovane (1602-1660) , Carlo Maderno (1556-1629) , Paolo Maruscelli (1594-1649) e Orazio Torriani (1578-1657).
La volta della navata fu completata nel 1649 e, nel 1650, la chiesa dell’Annunziata  fu demolita, per dare luogo ai lavori del transetto.
La struttura della chiesa fu terminata nel 1685, in ragione della disponibilità dei fondi, per dare inizio ai lavori di rifinitura ed abbellimento interni.
Andrea Pozzo SJ ne è l’autore, quasi esclusivo, compresi la volta e il “quadro” della falsa cupola, in sostituzione della vera, che i frati Domenicani di Santa Maria sopra Minerva avevano impedito di costruire.
La chiesa fu consacrata, nel 1722, dal cardinale Anton Felice Zondadari (1665-1737).
Tra il 1773, anno di dissoluzione dell´ordine dei Gesuiti (da Clemente XIV) e il 1814, data del loro ripristino (da Pio VII), il collegio fu gestito da preti secolari, ma i Gesuiti ne rientrarono in possesso solo nel 1824, grazie all’intervento di Leone XII (Annibale Clemente della Ghenga – 1823-1829).
Durante la Repubblica Romana del 1849, il collegio subì gravi danni, tra cui un incendio che distrusse le camere di San Luigi Gonzaga (camere dei novizi, all’ultimo piano dell’edificio, su Piazza del Collegio Romano).
Nel 1870, i Gesuiti dovettero abbandonare il collegio, che fu prima caserma dei Bersaglieri, poi fu ripristinato a liceo e intitolato ad Ennio Quirino Visconti.

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