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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via_delle_Botteghe_Oscure-Chiesa di S. Stanislao dei Polacchi (4)

Un primo documento che ne parla è del 1174 ed è stato trovato negli archivi di Santa Prassede e datato  1174.
Il cardinale francescano Girolamo Masci (1227-1292), poi papa Niccolò IV (1288-1292), la fece ricostruire nel 1285, come narra una lapide oggi conservata nel Palazzo Busiri Vici sull’Aventino. La lapide, essendo il palazzo che la ospita attualmente ad uso condominiale privato, dovrebbe essere riportata sulla porta dell’ingresso dell’ospizio, dove si trovava in origine.
Accanto alla chiesa sorgeva una torre che fu rifugio di “difensori della città” durante il sacco di Roma (1527) e che esplose per l’ingente quantitativo di esplosivo accumulato per la difesa, danneggiando anche la chiesa.
Nel 1578, Gregorio XIII (Ugo Boncompagni – 1572-1585) donò la chiesa al cardinale polacco Stanisław Hozjusz (Stanislao Osio - 1504-1579) che fece ricostruire l’ospizio e la chiesa, a navata unica, dedicata questa volta al San Salvatore ed a San Stanislao de Szczepanowa (1030-1079), per farne il riferimento nazionale dei pellegrini polacchi.
Gli stessi reali Polacchi, il re Stefano I Báthory (1574-1586) e sua moglie, la regina Anna Jagiellonka (1575-1586), contribuirono alla spesa.
Alla morte del cardinale, che lasciò ogni suo avere per la costruzione della chiesa, gli subentrò il suo segretario  Stanisław Reszka (1544-1600) che la terminò nel 1580, come detto dall’iscrizione sulla facciata che dice: “TEMPLVM SANCTI SALVATORIS ET S. STANISLAI HOSPITY NAT POLONOR MDLXXX”.
La chiesa fu consacrata nel 1591, dal cardinale Jerzy Radziwiłł (1556-1600), vescovo di Cracovia.
Tra il 1729 ed il 1735, la chiesa fu restaurata, ad opera dell’architetto Francesco Ferrari, con il contributo dell’ultimo re di Polonia, Stanislao II Augusto Poniatowski (1764-1795) che designò i vescovi di Colonia, protettori della chiesa polacca di Roma.
Con l’occupazione delle truppe francesi a Roma (1798), la chiesa e l’ospizio furono confiscati e divennero una caserma.
Secondo il trattato di Vienna (1815), lo zar di Russia fu riconosciuto anche sovrano del territorio polacco, di conseguenza, la chiesa e l’ospizio, divennero “Ospizio imperiale di San Stanislao per i pellegrini della nazione russa”, di cui la Polonia faceva parte.
I Polacchi, che non si sentivano affatto russi, crearono allora il complesso della chiesa della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo dei Polacchi, sulla salita di San Sebastianello, a nord di piazza di Spagna, edificato, nel 1889, per volontà di padre Valerian Przewlocki.
Nel 1918, la nazione Polacca, dopo il crollo dell'Impero Russo, poté riappropriarsi del complesso di San Stanislao, abbandonato e fortemente degradato, e provvedere al suo restauro.
Tra il 1980 e il 2007, fu eseguito un ulteriore importante restauro che riportò la chiesa a come ci appare oggi.

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