p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1

STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via dell’Arco della Ciambella (R. IX – Pigna) (da via di Torre Argentina a via dei Cestari)

“... il cardinale della Valle (Andrea della Valle) incapricciatosi di cercare tesori, fece scavare nelle terme di Agrippa [1] e vi trovo` una gran corona civica [2] imperiale di metallo dorata; e perche´ aveva somiglianza di certe ciambelle che a quel tempo si vedevano per Roma, quelli cavatori dissero, ecco una ciambella e per avere mancia corsero dal Cardinale dicendogli aver trovato una ciambella di bronzo, e di li` a non so che tempo vi abito` un oste e fece per insegna la detta ciambella, e sempre e` stata chiamata la ciambella” [3] (Armellini).

Fu detta “Arco della Ciambella” la bella sala circolare, del diametro di 25 m, con quattro nicchie semicircolari in croce, che credesi fosse nel centro delle Terme Agrippiane, chiamate pure dagli antichi autori, "balnea”, “lavacrum” o semplicemente “laconicum”.

A destra della sala “Arco della Ciambella”, il Palladio (1508-1580) disegna una piccola stanza con due passaggi verso due emicicli porticati e probabilmente aperti su palestre.

A sinistra lo Hulsen (1858-1935) identifica invece un calidario, due tepidari, il laconico, due frigidari ed uno sferisterio.

Il “laconico”, in origine, non doveva essere un bagno vero e proprio, ma solo una specie di "gynasium” o di palestra riscaldata, in relazione con lo stagno [4] e con i giardini, perche´ la costruzione dell’acquedotto Vergine fu ultimata solo nel 19 a.C. e le terme furono inaugurate ancora piu` tardi (12 a.C.).

Le terme bruciarono nell’80 e furono restaurate da Domiziano (81-96) ed in seguito da Adriano (117-138) che le ricostrui` completamente.
Fu fatto un terzo restauro al tempo di Massenzio (306-312) ed un quarto sembra essere avvenuto nel 354, sotto Costante e Costanzo, se è vero che appartiene all’edificio una iscrizione scoperta presso Santa Maria in Monterone, che parla di "thermas vetustate labefactas”.

E’ in dubbio quel corridoio che viene designato per riunire il gruppo suddetto dell’Arco della Ciambella con la bella sala adiacente al Pantheon che e` lunga metri 45, larga metri 19.
Non ha un impianto  di  riscaldamento, per cui si arguisce che non sia stato un bagno, ma solo un luogo di ritrovo per servire da collegamento fra i vari portici e giardini.
C’e` la probabilita` che si tratti della "basilica Neptuni”.

I giardini, che si estendevano specialmente verso ponente delle terme e del Pantheon, erano stati impiantati da Agrippa per uso del popolo, e servirono a sostituire la "Villa pubblica", ridotta ormai ad una piccola area tutta serrata da costruzioni.
Nell’eta` Flavia (69-96), i giardini confinavano a nord con le terme Neroniane, ad ovest con lo stadio di Domiziano, a sud col portico del Buon Evento e ad est con le terme di Agrippa.
Si dubita che lo spazio libero da costruzioni, al levante di esse, fosse pure occupato dai giardini che avevano a sud, come limite, il lungo edificio dei Saepta.

Nella via del Rinascimento, nel gettare le fondamenta del primo lotto di case, alla profondita` di circa 6 m, e` tornato alla luce un lungo portico di grandi colonne di granito, su platea di travertino, orientata da nord a sud con un marciapiede largo 3 m che permetteva di scendere, per mezzo di tre gradini, in una vasca a tenuta d’acqua, Per le sue dimensioni e la sua posizione, si dubita fosse lo stagno che Agrippa (lasciando defluire le acque provenienti dai colli Pinciano e Quirinale e che gia` avevano formato la "palus Caprae”) aveva arginato ed abbellito, per dare maggiore varieta` ai suoi giardini.

Il livello delle acque era mantenuto costante da una diramazione del fiume dell’acquedotto della Vergine che v’immetteva circa 700 quinarie [5] e da un emissario che si scaricava nel Tevere.
Circa la sua vastita` si puo` tener presente quel che dice Tacito (annali XV, 37) e che cioe` Tigellino, prefetto del pretorio sotto Nerone, vi fabbrico` una zattera cui sovrappose un grande convivio, mentre altre navi la trascinavano per il lago.
Lungo il canale di scarico, (l’Euripus di Ovidio e di Seneca) su banchine situate lungo i bordi, solevano radunarsi poeti e filosofi.

____________________

[1] )            Le Terme di Agrippa si trovavano nel sito della via, di fronte alla chiesa della Minerva.

[2] )            La corona civica (civica corona) era una corona intessuta di rami di quercia. Durante la Repubblica e, in seguito, durante il principato, era considerata come il secondo piu` alto riconoscimento militare.

[3] )            Sembra che l’osteria esistesse gia` sotto Alessandro VI (Rodrigo Borgia - 1492-1503), mentre gli scavi avvennero sotto Pio IV (Giovanni Angelo Medici - 1555-1559).

[4] )            Lo stagno di Agrippa confinava a Nord col "Porticus Eventus Boni" sopravvissuto con i suoi ruderi fino al XVI secolo e che, rovinato dall’inondazione del 374, fu ripristinato dal prefetto di Roma Claudio, sotto Valentiniano I (364-375).

[5] )            Il sistema  delle quinarie e` un sistema di numerazione in base cinque. Fu un sistema usato nell’antica Roma, molto comodo per i primi coltivatori perche´ gli umani posseggono cinque dita per ogni mano.

DSC_1028

Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via dell´Arco della Ciambella

Blutop