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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via di Propaganda Fide (R. III – Colonna) (da Piazza di Spagna a via della Mercede)

Una volta sede dell'omonimo Collegio, costituito da Gregorio XV (1621-23) il 22 luglio 1622.
Il nucleo originale del Collegio è costituito dall'edificio appartenuto Monsignor Bartolomeo Ferratini da Amelia, "una casa cospicua a capo la strada che dal suo nome venne chiamata Ferratina (poi Frattina), che in quel tempo era l’ultima dell'abitato".

Costruita su disegno di Antonio Sangallo (1485-1546), occupava una parte degli orti del monastero di S. Silvestro in Capite.
Attraverso passaggi, pervenne a Monsignor Vives, che lo donò ad Urbano VIII (1623-1644) per il "Collegio de Propaganda Fide per universum orbem” da questo papa, istituito.

Dal cardinale Antonio Barberini, che acquistò alcune casette sull’attuali vie Due Macelli e Propaganda Fide, l'edificio fu ampliato e "vi fu fatta aggiunta di fabbrica e vi si formò un bel tempietto a Gesù da Magi adorato, opera del cavaliere Bernino".(G.L.Bernini 1598-680 [1])

Il Papa affidò al Bernini la sistemazione del palazzo, mentre fu il Borromini, che disegnò la facciata laterale, sulla via Propaganda, con la chiesa dei “SS. Tre Re Magi[2] consacrata il 18 aprile del 1629 dal cardinale Petra, prefetto della Congregazione (di Propaganda Fide).

Il Collegio, anzi il Collegium Urbanum de Propaganda Fide si è trasferito adesso sullo sperone Gianicolense a lato del Vaticano, e nel palazzo vi sono degli uffici del “Papa rosso”, com’è chiamato dal popolo il Prefetto della Congregazione di Propaganda, “fabbrica della Fede”.

Le 12 Congregazioni della curia Romana, delle quali Propaganda Fide è la VI, ripetono la loro origine da  quel “Concilio Romano” che per circa il primo millennio, era il gran Consiglio del sommo Pontefice.
Assemblea del Clero di Roma, dei Vescovi dell'Italia centrale, dipendenti immediatamente dal Papa, ed anche di Vescovi di altri paesi occasionalmente presenti in Roma. Erano convocati una volta all'anno, ed anche più spesso secondo la necessità.

Verso il XII secolo i Cardinali costituirono il Consiglio Supremo del Governo Centrale della Chiesa e fu chiamato “Concistoro”, parola importata da Bisanzio, che significa “locus ubi constitutur”.
Per alleggerire il lavoro del Concistoro, furono poi nominate speciali Commissioni Cardinalizie, incaricate di determinati affari. Queste Commissioni da provvisorie divennero permanenti e si trasformarono nelle odierne “Congregazioni Romane” presiedute da Cardinali, che ne hanno il titolo di segretario, mentre quello di Prefetto è proprio del Santo Padre come per la Concistoriale e per la Chiesa Orientale.


[1] )            Fin da cardinale, Urbano VIII si servì e protesse G. L. Bernini. Dice Domenico Bernini, che l’allora pontefice Paolo V lo raccomandò a lui "con maniera premurosa e honorevole... alla protezione di lui". Aggiunge il Baldinucci., addirittura "ordinandogli strettamente che non pure con ogni diligenza agli studi del Bernino assistesse, ma desse loro eziandio colore e fomento e che gli stesse come mallevadore dell'insigne riuscita che da lui si aspettava". Ed il cardinale Morfeo Barberini, ne fu più che "mallevadore": "appropiosselo tutto come suo". E, diventato Papa (Urbano VIII), nell'agosto del 1625, il Barberini "appena asceso al sacro soglio, che egli il fece chiamare a sé ed accoltolo con dolci maniere, in siffatta guisa gli ragionò: - É gran fortuna la vostra, o cavaliere, di vedere papa il cardinale Morfeo Barberini; ma assai maggiore è la nostra che il cavaliere Bernino viva nel nostro pontificato".

[2] )            Una legenda riconosce in un immenso monolito conservato a Milano, nella chiesa di San Eustorgio del IX secolo, la custodia dei resti mortali dei Re Magi. Il monolito semplice ha un coperchio tombale che conserva le ossa dal 1164.

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Via_di_Propaganda_Fide

Via di Propaganda (Fide)

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Via di Propaganda (Fide)
Portone al n. 16

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