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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_della_Maddalena-Chiesa_omonima (3)

Intorno al 1351,  le confraternite dei "Raccomandati” di S. Maria Maggiore, dei “Raccomandati” della chiesa e dell’ospedale dei Santi Quaranta Martiri, dei “Raccomandati” di S. Lucia Vecchia e quella dei “Disciplinati” della Chiesa e Ospedale della Maddalena al Pantheon, si unirono sotto il nome comune di “Confraternita del Gonfalone”.
Quest’ultima caratterizzò il nome della chiesa di Santa Maria Maddalena con l’appellativo “dei Battuti”, per il costume di queste confraternite di procedere all’autoflagellazione rituale durante le processioni e nella preghiera individuale.
San Camillo de Lellis (1550-1614), discepolo di San Filippo Neri (1615-1595) presso l’ospedale di San Giacomo degli Incurabili, fondò, nel 1583, la congregazione dei “Servi degli Infermi” ed ottenne, nel 1586, dalla Confraternita del Gonfalone, l’affitto della chiesa e dell’ospedale della Maddalena, in degrado.
Nel 1591, papa Gregorio XIV (Niccolò Sfondrati – 1590-1591) elevò la confraternita ad “Ordine dei Ministri degli Infermi”, detti “Camilliani”.
Dopo la morte del Santo, Papa Gregorio XV (Alessandro Ludovisi – 1621-1623), autorizzò i Ministri degli Infermi all’acquisto del complesso nel 1621.
Il potere assunto dalle organizzazioni caritatevoli a Roma, portò, in previsione dei lavori di ristrutturazione del complesso, la creazione di una nuova piazza (1628) antistante, come la vediamo oggi, con l’abbattimento di alcune case che la occupavano e quindi, nel 1631, iniziarono i lavori per la costruzione di una nuova chiesa e di un convento per mano dell’architetto Francesco Grimaldi (1618-1663).
La direzione dei lavori passò di mano, tra il 1640 e il 1642, e fu confidata a Giacomo Mola (1576-1650), quindi, nel 1673, a Carlo Fontana (1634-1714).
Poi le priorità dell’Ordine passarono al convento, i cui lavori, iniziati nel 1680, proseguirono, con Carlo Francesco Bizzaccheri (1656-1721), fino al 1707.
I lavori sulla chiesa ripresero nel 1694, con Giovanni Antonio de´ Rossi (1616-1695) e,  un anno dopo la sua morte, con Giulio Carlo Quadri (1649-dopo il 1713) che arrivò a finire il primo piano della facciata, nel 1699.
Dopo un’ulteriore interruzione, i lavori della chiesa si conclusero intorno al 1735, ad opera di Giuseppe Sardi (1680-1753), che terminò la facciata, trasformandola in stile rococò, come si vede oggi.
I “Camilliani” proseguirono l’abbellimento della loro chiesa con Carlo Marchionni (1702-1786) che, tra il 1738 e il 1741, terminò l’interno e creò la sacrestia settecentesca affrescata dal pittore Girolamo Pesce (1679-1759) e con Francesco Nicoletti (1703-1776) che, tra il 1753 e il 1764,  rivestì di marmi l’interno della chiesa e progettò la cappella del Crocifisso.
La parrocchia, ereditata dalla chiesa primitiva (XIV sec.), fu abolita nel 1906.
La chiesa è sede generalizia dell’Ordine dei Ministri degli Infermi e chiesa “nazionale” degli Abruzzesi per via della nascita di San Camillo de Lellis a Bucchianico in Abruzzo (provincia di Chieti).

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