Carissimi fratelli Armando e Gabriella,
non vorrei scrivervi perché vi siete comportati da veri “porcaccioni” ma siccome io sono un fratello affezionato ho deciso di scrivervi. Non capisco questo
vostro prolungato silenzio senonché prodotto per pigrizia. Voi sapete che attendo vostre notizie con molta ansia e quindi se non scrivete ciò mi fa molto dispiacere. Si vede che vi siete dimenticati
del vostro fratello lontano in Africa; il quale invece vi pensa sempre e vi è sempre vicino col pensiero.
Ed ora finita la paternale (Ma va !!!) passiamo ad “altro articolo”. Cosa fate di bello? Spero che vi divertiate e che siate in ottima
salute. Per parte mia la salute è ottima anche se sono arcistufo di fare il soldato e non vedo l´ora di diventare un baldo ufficiale[1]. Come ripeto la mia salute è ottima e ciò dimostra che alle
“pellacce” come me anche l´Africa non fa niente.Se tante volte avete sperato di togliere di mezzo un concorrente potete star certi che vi siete sbagliati!!!!!
Qui si fa una vita piuttosto faticosa specie ora che abbiamo un nuovo colonnello comandante. Ogni pomeriggio si fanno delle marce completamente affardellati. E in questo
clima ciò non fa molto piacere ad ogni modo ho trovato la maniera di squagliarmi. Il capitano comandante la nostra batteria doveva fare un rilievo topografico di una zona qui vicino. Per cui ha
scelto per aiutarlo tutti gli ingegneri e tutti i geometri e tutti gli studenti di ingegneria della nostra sezione. Quindi io, 2 ingegneri e 3 geometri siamo stati adibiti a questo lavoro che si protrarrà per
una ventina di giorni. Ogni giorno in macchina andiamo sul posto e siamo trattati da veri signori. Come vedete non sono mica stupido me!!!
Ed ora parliamo un po´ del pezzo più grosso della famiglia: il piccolo Carletto. Cosa fa quel piccolo moccioloso? Cosa dice? E si ricorda di suo zio? Mamma
nella sua prossima lettera mi ha promesso di inviarmi una sua fotografia. Così potrò rivederlo il mio Carletto. Non vedo l´ora di vederlo e ogni volta che vedo un negretto penso a lui e a quando lo
coccolavo fra le mie braccia. Certo che ora si sarà fatto molto più grande e già camminerà da solo. Ma! Per ora mi accontenterò di vederlo in fotografia ma presto spero di vederlo e allora ve
lo vizierò. Tra pochi giorni sarà Pasqua e mentre voi la festeggiate a Roma io dovrò festeggiarla a 6.000 kilometri di distanza ma col cuore, state certi, vi sarò vicino.
Questa è per me una grande nostalgia e non so che cosa pagherei per essere con voi. Ad ogni modo vi faccio i miei auguri più sinceri e col cuore. Vi prego anche di fare i
miei migliori auguri a casa Zitelli e a nonna Rosa. E spero che a Pasqua alzerete il bicchiere pensando al vostro fratello che, solo, in quel momento farà la sua Pasqua tanto lontano. Ed ora siamo giunti
alla fine della lettera e non mi resta che farvi di nuovo i miei auguri più sinceri sia di salute che di lavori, e stringervi forte al mio petto.
Abbiatevi un bacione dal vostro fratello.
Lamberto (che attende vostre notizie)
[1] ) Lamberto Borgato si è arruolato nel 1939 e subito imbarcato l'11 gennaio per
l'Etiopia. Ha frequentato il corso ufficiali di complemento ad Addis Abeba, nella sezione artiglieria e, alla fine del corso, nominato sottotenente (01/10/1939).
|