p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1

STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via_del_Corso-Chiesa_di_S_Giacomo-Facciata (3)

Lo frequentarono le principali figure della carità Romana, come: San Gaetano da Thiene (1480-1547) e San Felice di Cantalice (1515-1587), ma soprattutto, San Filippo Neri (1515-1595), e San Camillo de Lellis (1550-1614).
Nel 1592, il cardinale Antonio Maria Salviati (1537-1603), protettore dell´ospedale, volle ricostruirlo, insieme alla chiesa, dopo le distruzioni subite nel sacco di Roma (1527) e le conclusioni del concilio di Trento che professavano, tra l´altro, una maggior cura dei fedeli sul piano terreno.
Il cardinale  affidò la ricostruzione della chiesa medievale a Francesco Capriani da Volterra (1535-1594), che stava già lavorando, dal 1579, ai lavori di ampliamento dell'ospedale.
Il progetto prevedeva una chiesa a pianta ellittica, coperta da una cupola, pure, ellittica, ma, alla morte del Capriani, nel 1594, la chiesa mancava di copertura e di facciata (che normalmente era costruita per ultima, per ragioni di stabilità).
I lavori furono allora affidati a Carlo Maderno (1556-1629), che sconvolse completamente il progetto iniziale, ricavando due cappelle, al posto delle uscite laterali (collegate ai bracci maschile e femminile dell´ospedale), previste nel progetto iniziale ed eseguendo una finta cupola in legno (dove aprì sei finestre per compensare la luce ridotta dalla chiusura delle due entrate laterali), al posto di una vera cupola in muratura, forata centralmente da un oculo sormontato da un lanternino.
In fine la facciata concepita su due ordini, nascose completamente l´impianto della cupola ellittica.
La chiesa fu completata nel 1602, anche se fu ugualmente aperta al pubblico per l´anno giubilare 1600.
Nel 1824, sotto Leone XII (Annibale Clemente della Ghenga – 1823-1829) la chiesa divenne parrocchia.
Nel periodo della “Repubblica Romana” del 1848-1849, la chiesa ebbe funzione di stalla e subì vari danneggiamenti all´arredo ed alle opere d´arte.
Con l´intervento di Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti – 1846-1878), tra il 1861 e il 1863, si intese ripristinare quanto era andato perduto e, sotto la direzione dell´architetto Gaetano Morichini (?-1895), furono eseguiti gli affreschi della cupola da Silverio Capparoni (2831-1907)
, che rappresenta la “Gloria di San Giacomo”, fu rifatto il pavimento in marmo bianco e nero, tanto che andò perduto l´aspetto manierista della chiesa, per divenire di tipo classico-barocca.
Nel 1910, le pareti della chiesa furono ulteriormente dipinte a “finto marmo”, diminuendo considerevolmente la luminosità dell´aula.
Con la chiusura (2008) dell´ospedale San Giacomo, rinnovato ed equipaggiato con strumenti avanzati di diagnosi pochi anni prima, in nome di una volontà pubblica tanto irragionevole da far pensare ad una operazione di speculazione edilizia, la chiesa non svolse più la sua funzione primaria, ma restò una parrocchia per il rione di Campo Marzio.

Blutop