Il Libro del Passato

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Enrico Canovai
Maria Pizzi
Nicola Zitelli
Luca Borgato

Le avventure del principe

 

 

Romani contro Paperopolesi

di

Aristide Lince

 

 

 

 

Casa Borgato Bruxelles

Luglio 2005

 

Akela, uscendo come sempre dalla tana, incontró il suo amico Cane di Ferro e, insieme a lui, fece la ronda mattutina.Avendo trovato tutto a posto, se ne andarono a fare colazione dal Principe.

Intanto, nel villaggio romano, all imperatore Diocleziano venne in mente un idea fumante: Hmmm! La Repubblica di Paperopoli è un vastissimo Stato: e se lo conquistassi? si domandó.Pensó a lungo e infine prese la decisione:fece chiamare il Centurione, gli parló della sua idea e poi gli ordinó di radunare l esercito, costituito da mille soldati.

Il Centurione, preoccupato per l inaspettata idea dell´imperatore, si avvió verso la base militare.Essa si trovava nella parte ovest del villaggio, dal quale era separata da un altissima palizzata.

Le case dei soldati erano delle villette di legno, dipinte di colori diversi a seconda della funzione che i soldati avevano.

Cerano anche le terme dove essi andavano frequentemente durante i periodi di pace. Per i bambini e le donne le terme erano separate.

Il Centurione pensó di andare proprio alle terme per chiamare a raccolta i soldati presenti e per inviare l´avviso di adunata agli assenti.

Tutti restarono sorpresi dall´inaspettata notizia, ma si diedero da fare per sbrigarsi.

catapulta

Nel giro di poche ore si ritrovarono tutti nel grande salone delle riunioni.

Il Centurione spiegó quello che dovevano fare ed assegnó ad ognuno la sua missione. Quando l´esercito fu pronto, tutti si misero in marcia per poi fermarsi davanti alle quattro montagne che segnano il confine tra Boscodirovo e Paperopoli:

Il monte Egiziano abitato dagli Egiziani, il monte Inca abitato dagli Inca, il monte Orologio abitato dagli Orologesi ed il monte Paperone che apparteneva a Paperopoli, ma era abitato solamente dal ricchissimo Paperon dei Paperoni che non voleva avere contatti con la gente ed era riuscito a comprare tutto il terreno dallo Stato.

L´esercito fu diviso in cinque gruppi:

I primi quattro gruppi costituiti da cinque soldati, dotati ciascuno di una catapulta, si diressero ognuno verso i quattro monti.

Il quinto gruppo, costituito da novecentottanta soldati, partí per Paperopoli.

Intanto, a Paperopoli, i Paperopolesi erano impegnati nelle loro attività quotidiane, quando, improvvisamente, videro degli enormi massi sferici che decollando dal monte Egiziano, Inca ed Orologio andavano ad abbattersi sugli edifici che si frantumavano. Dal monte Paperone, invece di sfere di pietra, decollavano torcie infuocate che, abbattendosi sulla città, facevano andare in fiamme gli edifici.

I soldati che erano a Paperopoli, sguainarono le spade e cominciarono ad uccidere.

Nel frattempo, a Boscodirovo, il Principe, Akela e Cane di Ferro stavano facendo colazione . Quando fu l´ora del telegiornale, Akela accese la televisione e, tutti insieme, ascoltarono le notizie. La prima notizia fu la seguente:

edificio incendiato

Paperopoli è attaccata dai Romani: novecentottanta soldati sono nella città paperopolese dove stanno uccidendo barbaramente gli abitanti, mentre altri quattro gruppi sono ai quattro monti di confine da dove, con le loro catapulte, bombardano la città spiegó la giornalista.

Il Principe, sentita la notizia, balzó in piedi e disse a Cane di Ferro di aiutarlo a mobilitare l´esercito; ad Akela, chiese di andare dal Principe di Pietra per dirgli di raggiungerlo rapidamente con i suoi soldati. Il Principe di Pietra, contento di aiutare il suo amico convocó il generale di corpo d´armata e gli ordinó di prepararsi ad intervenire nella guerra scoppiata tra Romani e Paperopolesi.

Quando i due eserciti furono riuniti, i nostri amici si misero in marcia.

Giunti ai piedi dei quattro monti divisero gli eserciti in cinque gruppi che furono incaricati di liberare i quattro monti e Paperopoli dai Romani. I Boscodirovesi dovevano arrestare i Romani evitando peró di ucciderli, salvo eccezioni se costretti.

L´entrata in città fu difficile perché i soldati romani erano in numero maggiore ed erano sparsi anche nei vicoli più stretti e nei cortili degli edifici.

Finalmente dopo una nottata di combattimenti, all´alba, la città fu liberata ed i cinque gruppi tornarono con i soldati superstiti ed i prigionieri romani tra cui il Centurione: Siete in arresto per aggressione armata! disse con severità il Principe. Dopo un po si accorse che tra i prigionieri c´era anche Paperon dei Paperoni. Allora chiese ai suoi soldati perché lo avessero arrestato:

Perché aiutava i Romani a bombardare. Anzi! É stato proprio lui ad inventare la catapulta che lancia le torcie e a darla ai Romani! spiegó uno dei soldati e aggiunse che Paperon dei Paperoni aveva deciso di vendere ai Romani la catapulta inventata da lui per guadagnare più quattrini di quanto gli avrebbero offerto i Paperopolesi.

Ah! Per questo motivo sei in arresto per alto tradimento! dichiarò il Principe rivolto a Papron dei Paperoni.

Quando si voltó vide i soldati venire dal campo romano, portando di forza limperatore romano che si divincolava.

Complimenti! disse il Principe rivolto ai soldati; poi, rivolgendosi all´imperatore, aggiunse: sei in arresto per l´invasione di Paperopoli!.

Detto questo chiese al generale di potergli parlare con urgenza e gli propose di andare nella sua tenda.

edificio incendiato

Appena si furono accomodati bevvero un té alla menta e poi, il Principe ordinó al generale di far bruciare le catapulte e di consegnare i prigionieri alla polizia paperopolese. Il generale fu pienamente d´accordo e andó a fare eseguire gli ordini ricevuti. Cosí le catapulte furono ammucchiate per essere bruciate, mentre i prigionieri furono portati nelle prigioni di Paperopoli con un messaggio del Principe che ordinava di rinchiuderli separatamente, ma di rispettarli. Il giorno dopo, al telegiornale, fu comunicata la fine della guerra.

La giornalista si dilungò a spiegare i danni subiti dai Paperopolesi e dalla città:

Sono morte mille persone tra cui il sindaco Gaetano Corinzi; sono state distrutte parecchie case, molti edifici tra cui il commissariato di polizia, lo shoping-center Medio-Paper e la sede finanziaria Gonzo-finanza e danneggiati tanti edifici come il Parlamento; infine, la Piazza Comunale è stata rasata al suolo.

L´indomani cominciò il processo che durò circa due mesi e, dato che il tribunale era stato distrutto, esso ebbe luogo nella sala del trono del castello del Principe.

I cittadini che avevano voglia di testimoniare furono ammessi, ma con l´impegno di non creare disordine e di rispettare gli imputati.

Tutto si svolse nella massima calma, con grande soddisfazione del Principe e di tutti i membri del Tribunale.

 
martello

 

L´Imperatore romano fu condannato a quattro mesi di lavori forzati e a quattro anni di prigione, per l´invasione di Paperopoli; l´esercito romano, compreso il Centurione, fu condannato a due mesi di lavori forzati e a due anni di prigione per agressione armata: la condanna fu dimezzata rispetto a quella originale perché l´esercito aveva agito su ordine dell´Imperatore; Paperon dei Paperoni fu condannato a un anno di lavori forzati e a dieci anni di prigione per complicità in aggressione armata e per alto tradimento a danno dei suoi concittadini.

Inoltre, fu condannato al pagamento delle spese per la ricostruzione delle case e degli edifici distrutti. Così, Paperon dei Paperoni fu giustamente punito.

La sera dello stesso giorno, in cui finì il processo, il Principe organizzò una cena alla quale invitò le personalità di Paperopoli. Ci fu un grandioso banchetto con moltissime portate, preparate dai famosi cuochi del Principe e servite dai suoi camerieri. Durante il banchetto, il Principe decise di fare un discorso per congratularsi con le personalità paperopolesi presenti e per invitare tutti a fare in modo che le guerre siano evitate, ricorrendo a leggi più rigide e ad assemblee per potere discutere dei problemi che sorgono di volta in volta. Ci fu un lunghissimo applauso che commosse il Principe.

Finito il banchetto, il Principe con sua moglie, aprí un ballo che duró fino all una del mattino , con grande soddisfazione di tutti.

E da quel giorno, la pace regnó per sempre.

il principe e la principessa

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